
TRA SCIENZA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
“Replica della realtà” o “percezione della realtà”? La progettazione dei simulatori si fonda essenzialmente su queste due linee di pensiero: la prima opera attraverso imponenti e costose strutture tecnologiche, mentre la seconda si avvale di conoscenze scientifiche di medicina e psicofisica e, in particolare, dei limiti sensoriali del corpo umano. In questo caso alla ricerca tecnologica di ingegneri elettronici e meccanici, si affianca quella scientifica di medici specialistici.
Sfruttando alcune imperfezioni degli organi di senso, è possibile, infatti, creare un ambiente in cui il corpo percepisce i movimenti in qualsiasi direzione, pur rimanendo praticamente fermo o muovendosi soltanto di pochi centimetri.
Da qui ha origine quella che viene definito “l’intelligente inganno della simulazione” che noi preferiamo chiamare “Arte della Simulazione”.
L’INGANNO DEI SENSI
Il modo nel quale il nostro corpo percepisce l’ambiente è una funzione del modo nel quale il cervello interpreta i segnali che gli provengono dai sistemi sensoriali quali vista, udito o tatto. I recettori (strutture del corpo umano che raccolgono gli stimoli) lavorano in modo parallelo e complementare, ma se presi singolarmente presentano limiti significativi. Gli occhi forniscono oltre i due terzi delle informazioni sensoriali. Le sole informazioni visive non sono comunque esaustive per la percezione del movimento; l’occhio non riesce a distinguere se un movimento sia relativo o assoluto: il classico esempio di quando dal finestrino del treno vediamo un altro treno muoversi, abbiamo difficoltà a capire se sia il nostro treno a spostarsi o quello che abbiamo di fianco. Le informazioni mancanti per la soluzione arrivano attraverso il sistema tattile e vestibolare del nostro orecchio (l’organo del senso dell’equilibrio).
A sua volta, il sistema vestibolare è molto veloce, ma ha anch’esso dei limiti. E’ infatti predisposto per rispondere ad accelerazioni rapide e di breve durata, ma si lascia ingannare da quelle lunghe e inconsuete. Il nostro corpo utilizza il sistema vestibolare per mantenere la stabilità percettiva e posturale, tanto che, per la posizione eretta, le informazioni provenienti da questo sistema sono primarie rispetto a quelle della vista. Il sistema rimane però silente ad un movimento sotto la soglia di circa 2 gradi al secondo e in questo range gli spostamenti non vengono percepiti del nostro cervello.
Il sistema tattile ha, a sua volta, caratteristiche complementari al sistema vestibolare: anche in presenza di uno stimolo costante e prolungato, l’apparato continua a trasmettere fino alla cessazione dello stimolo stesso.
EVOTEK SYM: SINTESI COERENZA E DESIGN
Evotek ha intrapreso con coerenza e rigore la linea di pensiero legata alla percezione della realtà, nella quale i cardini fondamentali, e complementari fra di loro, sono la reattività del sistema in perfetto sincronismo con il display visivo e l’utilizzo di dispositivi ausiliari specifici.
Basandosi sulle competenze tecniche derivanti da un know how acquisito in oltre 20 anni di progettazione e sperimentazione sulle piste della Formula Uno in tutto il mondo e attivando collaborazioni con l’ambiente medico scientifico, Evotek ha così sviluppato le nuove piattaforme di simulazione Evotek Sym.
Il risultato è un simulatore realizzato secondo i canoni estremi della Formula 1, dinamico su 3 gradi rotazionali (rollìo, beccheggio, imbardata), dove la leggerezza delle masse in movimento garantisce prestazioni real time e i dispositivi per la realtà aumentata quali: g-seat, (attualmente in fase di sperimentazione), cinture attive, sistema vibrazionale, sound system, feedback sui comandi forniscono un coinvolgente realismo, stimolando in modo mirato i diversi apparati sensoriali.
Il rigore e la coerenza dell’intero progetto si riscontrano non soltanto nelle innovative scelte progettuali, ma anche nel design e nel dettaglio dei singoli componenti, tutti rigorosamente disegnati e costruiti all’interno dei laboratori Evotek.

